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sabato 5 gennaio 2013

Tuttosport - Nedved: "Non so cosa darei per toccare la Coppa anche da dirigente. Con Conte finisce la festa in campo. Il mercato? Sappiamo cosa fare e lo faremo. Pirlo uno dei più forti al mondo, a prescindere Pallone d'Oro"

Il quotidiano torinese Tuttosport riporta le dichiarazioni integrali rilasciate ieri a Courmayeur da Pavel Nedved:
«La qualificazione è un ottimo risultato - spiega Nedved -, una cosa positiva: siamo tornati tra i più grandi d’Europa e sfrutteremo questo momento anche in campionato. La Juventus ha tutto per vincere e imporsi in ogni competizione. Poi, ci sta, forse in Champions League ci sono 3-4 squadre più forti, però a noi manca davvero poco. E in questo torneo non basta essere i più forti, occorre anche un pizzico di fortuna, quindi...».
Prima da giocatore, ora da dirigente. La sua caccia alla famosa “coppa dalle grandi orecchie continua”.
«Beh, per un giocatore vincere la Champions è una cosa grande, la più grande. Avrei voluto conquistarla, ovvio. Ma ora sono un dirigente e mi darebbe soddisfazione anche così. Voglio toccare quella coppa!».
Quanto si avvicina questa Juventus alla Juventus in cui giocava lei?
«Molto, moltissimo. Si è già avvicinata lo scorso anno, con la conquista dello scudetto, che è un traguardo molto importante. Ribadisco che in Europa è più dura, però vedo la determinazione della squadra, dei ragazzi e questo mi dà fiducia. Subito dopo il successo in Ucraina, la concentrazione di tutti noi si è rivolta Il mercato? Sappiamo cosa fare e lo faremo. Lo scudetto bis? Ripetersi è più difficile, ma vedo una bella determinazionealla partita contro il Palermo. Il calcio di oggi vuole questo, non c’è tempo per festeggiare».
Partita contro il Palermo nella quale, finalmente, rivedremo Conte in panchina.
Sorride . «Eh, sono finite le belle giornate per i giocatori... Neanche io avrei voluto averlo vicino in panchina! Scherzi a parte, era ora! Ha sofferto tanto, posso immaginare cos’abbia provato. Io vorrei solo che ora si lasciasse tutto alle spalle e guardasse al futuro. E’ sempre più bello pensare al domani, per quanto già intravisto, poi, può essere un gran domani. E’ stato squalificato un fuoriclasse, ora che torna Antonio sarà più dura per tutti fermarci».
A proposito di fuoriclasse, potrebbero arrivarne di nuovi a gennaio?
«Cominciamo a dire che siamo sufficientemente forti così. Di solito ritengo prematuro fare i complimenti ad un gruppo a stagione in corso, perché gli applausi bisogna farli alla fine. Però devo anche dire che questa squadra i complimenti le merita, eccome, per il modo in cui ha saputo reagire a tante cose: all’assenza di Conte, a qualche sconfitta. Detto questo, comunque, per ciò che riguarda il mercato posso dire che sappiamo dove dobbiamo intervenire e vogliamo farlo. Con calma, però: dicembre è appena iniziato, a gennaio vedremo».
Dai fuoricasse, ai palloni d’oro. Pirlo... 
«Beh, effettivamente una valutazione in merito ai discorsi sul Pallone d’oro posso darla perché a me è successo. Io sono stato fortunato visto che ho fatto una stagione straordinaria in una anno in cui non si disputavano né campionati Europei né Mondiali. E poi perché... non c’erano Messi e Cristiano Ronaldo. Andrea invece, nei suoi anni migliori, deve misurarsi con loro. Resta il fatto, comunque, che di giocatori come Pirlo non se ne vedono in giro, resta tra i più forti al mondo a prescindere».
Chissà che magari non possa, di contro, togliersi altre grandi soddisfazioni con la Juventus. Un’altra Champions, appunto. A proposito, guardando all’immediato, ai sorteggi: lei chi sceglierebbe?
«Se potessi, mi “accontenterei” di evitare il Real Madrid. Anche se in realtà non puoi mai sapere cosa sia meglio: quando parlavo di fortuna da Champions, intendevo proprio queste cose. Fortuna significa evitare le squadre più competitive nei sorteggi, ma anche evitare quelle che teoricamente danno meno problemi ma invece attraversano un periodo positivo e quindi possono stupire. Non sai mai, prima, cosa sia realmente meglio evitare. Comunque sia sono convinto di una cosa: se la Juve gioca da Juve, come ha già dimostrato finora, può davvero tenere testa a tutti».

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