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lunedì 30 gennaio 2012

RINUNCIA A GUARIN PER NAINGGOLAN.


In molti in questi giorni ci hanno chiesto e ci stanno chiedendo se la Juventus ha fatto bene a perdere Fredy Guarin prendendo Caceres e inseguendo Nainggolan, che forse a meno di sorprese non arrivera'. In molti si chiedono se sia stato meglio tentare prendere Nainggolan a 14-15 milioni piuttosto che Guarin a 11,5. La risposta è si: probabilmente la Juventus ha fatto bene a seguire questa strategia per un motivo molto semplice, le due valutazioni sono molto simili e uno è extracomunitario e quindi penalizza le scelte societarie, occupando un posto. Riassumiamo per spiegare la situazione. La Juventus ha avuto in mano Guarin alle medesime condizioni nerazzurre: si tratta di 1,5 milioni per il prestito e 10-11 milioni al momento dell'eventuale riscatto. Tuttavia nonostante la trattativa fosse in fase avanzata si è scelto Caceres su chiara indicazione di Antonio Conte che voleva un'aggiunta importante nel reparto difensivo. Il discorso regge, visto che fin dallo scorso agosto abbiamo sempre sostenuto che alla Juventus servisse un difensore duttile in più e secondo noi Caceres dal punto di vista qualità prezzo rappresenta l'opzione migliore. Ecco quindi che rinunciando a Guarin, si è passati su Nainggolan che alla vista sembrerebbe più costoso, ma che allo stato dei fatti non lo è. Andando a vedere dal punto di vista economico l'esborso è addirittura minore, perchè Nainggolan costa- costerà a giugno se non arriva a sorpresa stasera, 10 milioni in tre anni mentre Guarin 11,5, oltre alle contropartite. Se analizziamo le contropartite però come frutto del vivaio, per la società sono tutta plusvalenza e alla fine dei conti si inserisce a capitale sociale sociale un giocatore di valore maggiore con un esborso materiale di cassa minore. L'operazione, quindi quadra perfettamente, a questo punto aspettiamo di vedere stasera ore 19,00 se arriverà Nainggolan o se sara' solo Padoin...su Padoin non vogliamo sbilanciarci per un semplice motivo: siamo qui ad osannare Conte, se Conte pensa che Padoin sia funzionale allora ci fidiamo di lui, del resto senza Conte non saremmo da nessuno parte. Ma attenzione, non ci sorprenderebbe un Padoin preso...e poi girato.

domenica 22 gennaio 2012

Campioni d'inverno, ma con l'amaro in bocca!

Campioni d'inverno, ma con l'amaro in bocca! La differenza tra le belve e Michel Telò


Atalanta-Juventus 0-2 in un campo difficile per chiunque, con almeno 8 nitide palle gol costruite, con Colantuono impressionato dall'onda d'urto dei bianconeri, campioni d'inverno, miglior difesa del campionato e a più 10 rispetto alla passata stagione (anche se questo dato inizia a perdere valore, ed è una cosa positiva). Eppure c'è un qualcosa in questa domenica che mi lascia un (dolce) rammarico: dopo un intero girone, ripeto INTERO (ricordate le castronerie sull'inizio di campionato facile?) senza sconfitte e condotto a ritmo altissimo, abbiamo un solo punto di vantaggio sul Milan che abbiamo demolito ed umiliato nello scontro diretto. Questa non è una critica, ma penso sia il più grosso complimento che si possa fare ad una squadra partita nello scetticismo generale di"...

juventus campioni d'inverno


Non è l' inverno, ma la primavera della Juventus. Per la prima volta dall' azzeramento del 2006 Madama è prima a metà strada. Un titolo simbolico (52 volte su 78 nei campionati a girone unico è diventato anche pratico) ma che, proprio per la sua carica evocativa, rappresenta molto nel momento storico bianconero. Riporta a un tempo andato, riannoda legami, propone certezze. La Juventus di Antonio Conte è imbattuta a fine girone d' andata come l' Inter di Roberto Mancini (due volte). È una squadra fatta a immagine e somiglianza del suo tecnico, tenace, digrignante, che deve giocare a ritmi altissimi perché sbaglia tanto, non sa amministrare. Sa solo azzannare. È una Juve per cui il gol è un lungo lavoro, una scalata impegnativa. Un po' come ritrovarsi sulla cima del campionato a metà strada e non aver ancora conquistato niente. La Juventus per arrivare al successo sull' Atalanta, per trovare il vantaggio, deve dominare, deve montare l' assedio e, soprattutto, deve produrre un numero impressionante di occasioni e poi sbagliarle. Quindi, dopo il simpatico scambio di petardi (e di insulti, ovviamente) durante il minuto di silenzio per ricordare il grande alpinista Mario Merelli (ma perché farli ancora negli stadi italiani? Grottesco), Madama si rimbocca le maniche, da formazione gregaria di lusso, e si mette a inseguire la rete che vale la vetta solitaria. Un grande primo tempo a livello di spinta, di pressing, di inserimenti e tentativi. In generale la solita partita contiana, grande fatica, assedio, frustrazione per le opportunità fallite. È un assedio senza esito. Forse Marchisio e Pirlo non sono così lucidi come nei passaggi migliori di questo gruppo, forse Vucinic gigioneggia un po' troppo, forse Pepe ha dei momenti in cui si crede Ronaldo (il fratello magro di quello di adesso). Però il complesso è solido e dà sicurezza, molto di più, ad esempio, dell' impressione offerta dopo il primo tempo con il Cagliari, che pure era finito in vantaggio. Qui non accade. Infatti, sebbene il ritmo e la prova generale di Madama sia di rilievo, non arriva nulla, a fronte dello sproposito di occasioni create. Un palo di Barzagli e una traversa di Vidal con, più o meno, complicità di Consigli, due conclusioni di Pepe, una sbagliata da ottima posizione (contropiede Marchisio) una ribattuta dal portiere, due tentativi di De Ceglie (rovesciata e zuccata fuori di poco), un sinistro di Vucinic respinto dal portiere dell' Atalanta, un piattone d' incontro di Matri alzato in curva. Dall' altra parte rare ripartenze, ben controllate da uno straripante Chiellini tornato al centro (fuori Bonucci) non solo della difesa, ma delle sue possibilità. Solo Denis si trova ad avere una buona visione della porta, ma il suo destro al volo veleggia a lato. La Juventus di Conte è tornata, però. Deve arrampicarsi a mani nude, deve ansimare, sbagliare, ma i tentennamenti visti con il Cagliari sembrano alle spalle. Pirlo, talvolta non brillante come all' inizio, estrae dal suo repertorio un lancio millimetrico per la testa di Lichtsteiner che sbuca oltre la difesa dell' Atalanta. E qui si vede che la Juve c' è. La squadra regge non solo il ritorno furioso dell' Atalanta, ma anche ai suoi errori. Matri si divora il 2-0, poi Marrone e Giaccherini (primo gol in campionato) mettono al sicuro il titolo d' inverno. E anche un' idea di quello d' estate.

domenica 15 gennaio 2012

Calciomercato Juventus: Vertice per lo scudetto oggi assalto a Behrami

Calciomercato Juventus: Vertice per lo scudetto oggi assalto a Behrami

Un vertice direttamente nella pancia dello Stadium per trasformare la delusione del pareggio in qualcosa di più costruttivo. C’erano Andrea Agnelli , Beppe Marotta , Fabio Paratici e ovviamente Antonio Conte . Nessuno era di ottimo umore dopo l’1-1 contro il Cagliari, tutti erano però decisi a capire e risolvere i problemi bianconeri. Sette giorni dopo la faticosa vittoria sul Lecce,A fine partita lungo summit sulle strategie di mercato
è arrivata un’altra opaca prestazione dei bianconeri, stavolta senza neppure la consolazione dei tre punti.

 E’ evidente che la squadra sta ancora smaltendo il grande lavoro di Dubai e a Vinovo non c’è grande ansia, ma – anzi – la serena convizione che le gambe gireranno sempre meglio con il passare dei giorni. Ma è altrettanto evidente che la zona dove la Juventus ha evidenziato maggiore sofferenza è il centrocampo, dove Vidal , Marchisio e Pirlo non hanno praticamente mai tirato il fiato da inizio stagione. E se è vero che i bianconeri non hanno le coppe e più tempo per recuperare, bisogna ricordare che non ci sono le necessarie alternative a centrocampo, indispensabili per chi punta allo scudetto, con o senza impegni europei.

IL PRESCELTO D’altra parte, chiuso l’affare Borriello prima ancora che aprisse il mercato, l’ad bianconero Beppe Marotta sembra proprio essersi concentrato sulla ricerca di un centrocampista dinamico e tecnico, in grado di dare il cambio a Marchisio e Vidal. E non è un caso che ieri pomeriggio l’argomento principale del vertice è stato Valon Behrami , il ventiseienne centrocampista della Fiorentina, obiettivo numero uno della Juventus. Conte lo gradirebbe assai, Marotta sta cercando di districarsi in una
Servono un centrocampista e un difensore. Conte ha ribadito la sua tesi: vuole il viola o Nainggolan
trattativa sicuramente non facile e che oggi vivrà la sua giornata campale.

IL DIVORZIO Behrami è infatti determinato a non perdere l’occasione della vita. Nemmeno le parole spese ieri dal presidente esecutivo della Fiorentina, Mario Cognigni l’hanno dissuaso. Il dirigente ha dichiarato: «Behrami è ufficialmente incedibile. Quanto allo scambio con Amauri , non è in linea con le nostre intenzioni. Siamo orgogliosi delle attenzioni dei grandi club verso i nostri giocatori più importanti ma noi li teniamo. Non intendiamo fare stravolgimenti». Il nazionale svizzero però andrà alla carica, esibendo uno stato di servizio impeccabile e il precedente che l’ha portato alla Fiorentina. Ovvero la disponibilità a diminuirsi lo stipendio per facilitare il trasferimento dal West Ham ai viola. Insomma, una mozione d’affetti per non rovinare l’esperienza comune.

ANTI-SCRICCHIOLII Comunque vada l’operazione Behrami, il mercato della Juventus deve dare le risposte alle domande che le prime due partite del 2012 hanno posto. Serve qualcosa in più per puntare allo scudetto, parola che ormai è stata sdoganata anche nei vertici di mercato. L’unica alternativa gradita a Conte sarebbe Radja Nainggolan , ma l’arrivo del belga è previsto per l’estate. Intanto c’è bisogno di forze fresche e non solo a centrocampo. Perché anche in difesa, che domani dovrebbe perdere Fredrick Sorensen , è necessario intervenire. Con Martin Caceres e Behrami gli scricchiolii di Lecce e di ieri farebbero molta meno paura.

Juventus, è record ma non è fuga

Juventus, è record ma non è fuga:
Cossu rallenta la corsa bianconera - I risultati consecutivi diventano 18, ma con il Cagliari è 1-1.Del Piero e Krasic falliscono i colpi della vittoria
TORINO - Tra il record e la fuga, per quanto piccola e legata al pomeriggio, la Juventus avrebbe preferito quest’ultima. Con diciotto risultati utili consecutivi la Juventus di Antonio Conte diventa quella con la migliore partenza della storia bianconera dei campionati a girone unico.
 Dopo le malinconie degli ultimi due anni, sicuramente un bel risultato, ma il terzo pareggio casalingo, dopo quelli con Bologna e Genoa, fa pensare a quella che sarebbe potuta essere la classifica della Nuova Juve a questo punto. Comunque sia, rispetto al recente passato, il percorso è ottimo e abbondante. Negli anni dello scontento bianconero queste partite Madama le perdeva regolarmente. Ora invece le pareggia.

LA PARTITA - Il gol di Vucinic (bello con un’azione spettacolare Lichtsteiner-Pepe (di tacco)-Marchisio-Lichtsteiner-Vucinic) arriva troppo presto, forse illudendo il gruppo contiano di trovarsi davanti una gara in discesa. Invece il Cagliari, guidato da uno scatenato Cossu - che si ricorda del 2008, quando Ballardini, proprio a Torino, lo inventò trequartista regalandogli una nuova vita - risale lentamente, prende metri alla capolista, fa pesare la sua buona organizzazione e la sua voglia di non soccombere. È proprio il folletto di Cagliari a pareggiare, a inizio ripresa, con un sinistro micidiale.

 - La Juventus fa fatica. L’avevamo già vista arrancare a Lecce, ma, soprattutto, questa è una squadra che, per segnare, deve lavorare moltissimo, deve montare un assedio lungo e laborioso. Paradossalmente, Conte azzecca i cambi, ma i cambi lo tradiscono. Nel senso che a Del Piero e a Krasic capitano due occasioni clamorose, specialmente quella della bandiera (in panchina), ma entrambi le falliscono. Così la Juve non riesce a scappare, denunciando qualche difficoltà, di palleggio, di gioco, di capacità di trovare il genio della lampada che risolva gli enigmi più intricati. Conte sapeva che sarebbero arrivate. Meglio ora che a primavera. Comunque gennaio si conferma ancora un mese ostico per Madama. E siamo solo a metà.

venerdì 6 gennaio 2012

LIVE LECCE - Dal sole di Dubai e Riyadh, al nubifragio del Salento. Juve chiusa in albergo: impossibile allenarsi all'aperto


Dopo una settimana di ritiro tra gli Emirati Arabi e l'Arabia Saudita, la Juventus è rientrata in Italia. I bianconeri hanno lasciato Riyadh ieri sera, dopo la sfida amichevole contro l'Al Hilal, e sono atterrati a Brindisi nella notte, attorno alle 2. Un'ora più tardi, alle 3 circa, sono arrivati nell'albergo di Galatina. I giocatori sono riusciti a prendere sonno intorno alle 3:30-4:00, quindi si sono svegliati in tarda mattinata. In Puglia, la Juventus ha trovato un clima totalmente differente rispetto a quello caldo di Dubai e Riyadh. Nella città salentina, infatti, è in corso un nubifragio violentissimo, con pioggia, grandine ed un vento che soffia in maniera imponente. All'esterno dell'albergo della Juventus, a Galatina, a circa 15 chilometri da Lecce, erano state predisposte delle transenne che il vento ha letteralmente scaraventato in mezzo alla strada. Secondo quanto riferito da Sky Sport, proprio le condizioni atmosferiche proibitive, rischiano di modificare i programmi di Conte: così, infatti, è impossibile allenarsi all'aperto. La situazione climatica non dovrebbe migliorare nelle prossime ore. Adesso i bianconeri stanno pranzando in albergo, in attesa di capire se riusciranno ad allenarsi all'aperto, oppure se dovranno svolgere una seduta al coperto. Se ci fosse questo clima domenica pomeriggio, la partita tra Lecce e Juventus non si potrebbe giocare.
Calciomercato Juventus: Caceres, Juve attenta al Napoli che sgomita

Intrigo nel calciomercato Juventus: Caceres e l’offerta del Napoli che non si può rifiutare. De Laurentis entra a gamba tesa contro la Juve. Acquisti di gennaio 2012, le trattative e le ultime notizie sulla vicenda Pizarro. E’ davvero un momento amaro per la società bianconera. Anche sul difensore Martin Caceres è spuntata l’ombra di una diretta concorrente. Gli azzurri si sono intrufolati nella trattativa, un pò come hanno fatto con l’acquisto di Vargas (in trattativa serrata con l’Inter) ed hanno offerto al Siviglia ben 11 milioni di euro. Un’offerta che non si può rifiutare. E poi, per quanto lo stesso uruguaiano della nazionale vincitrice della Coppa America voglia tornare alla Juventus, l’ipotesi di accasarsi al San paolo non gli dispiacerebbe affatto.
Ed ecco, quindi, che il calciomercato Juventus, se Caceres non arriverà, dovrà cambiare assolutamente obiettivo. serve un rinforzo per la difesa e, dopo aver visto sfumare la pista Juan, l’ipotesi dell’ultim’ora vedrebbe come favorito Guarin, ex pupillo del tecnico del Chelsea Villas Boas. E con lui, fra gli acquisti di gennaio 2012, arriverebbe anche Bocchetti dal Genoa. Resta chiaro, comunque, secondo le ultime notizie, che il preferito da Antonio Conte è Caceres, un graditissimo ritorno anche per i compagni della Juve. Ma il Napoli sornione, alla fine è pericolosissimo per il mercato bianconero.
Cosa succederà?
Come finirà il calciomercato Juventus?
Non solo Borriello e probabilmente Caceres.
Fra gli acquisti sicuri c’è il centrocampista della Roma David Pizarro. Versatile e con una buona tecnica di gioco. Sarà l’arma in più della nuova Juve 2012?
Calciomercato - Dopo Marco Borriello, la Juventus punta su Pizarro

Ora è ufficiale, l'attaccante della Roma Marco Borriello, ormai fuori dai piani di Luis Enrique, passa in prestito alla Juventus di Antonio Conte.
Decisivo l'incontro fra le due dirigenze, che hanno limato le differenze e permesso l'affare che rafforza i bianconeri nella corsa allo scudetto con il Milan.
L'attaccante napoletano arriva alla corte di Antonio Conte in prestito per circa 1 milione di euro con diritto di riscatto che oscilla attorno ai 7,5 milioni di euro.
Conte punta molto su di lui, sulla sua fame di rifarsi dopo un inizio stagione in cui non ha mai potuto dare il suo apporto alla squadra giallorossa.
La Juve si rafforza pesantemente in vista della sfida scudetto con il Milan e ora punta a David Pizarro, centrocampista sempre della Roma.
L'accordo di massima pare esserci, ma la strada per avere il metronomo cileno è ancora lunga, anche perchè la Roma deve trovare subito un'alternativa.
I media parlano di uno screzio con Luis Enrique, in base al quale le distanze fra Pizarro e la società si sarebbero ampliate, permettendo così maggiore trattativa. Infatti su quest'ultimo fronte si registrano novità importanti. Pizarro ha avuto un altro battibecco con Luis Enrique riguardo al mancato stretching finale del giocatore che ha lasciato l'allenamento ed è andato a cambiarsi. La società lo multerà ma Pizarro ha dovuto convivere con un grave problema di famiglia per questo è tornato subito in Cile. La società giallorossa vuole accontentare il giocatore e cederlo alla Juventus. Ma la società capitolina in cambio vorrebbe una contropartita tecnica. Alla Roma non dispiacerebbe avere in cambio Paolo De Ceglie, terzino sinistro classe 86' che nella Juventus non gioca più. De Ceglie, che piace anche al Milan, vedrebbe di buon grado l'approdo in una grande squadra come la Roma dove potrebbe giocare con maggiore continuità rispetto a quanto fatto fino a questo momento. In quel ruolo i giallorossi hanno il balbettante spagnolo Josè Angel e Rodrigo Taddei, quest'ultimo reinventato in quel ruolo da Luis Enrique con buoni risultati. Chiaro che il tecnico asturiano vorrebbe un terzino di ruolo che sappia spingere, De Ceglie ha le qualità giuste per farlo. Certo, l'ultimo infortunio di Osvaldo ha cambiato un po' le priorità di mercato in casa Roma. Senza Osvaldo e senza Borriello, nella rosa giallorossa manca un attaccante forte fisicamente visto che capitan Totti ha ormai rivestito i panni del trequartista. Per questo Sabatini potrebbe anche chiedere Amauri alla Juventus. I bianconeri non avrebbero problemi a offrire l'italo-brasiliano alla Roma, il problema principale riguarda l'alto ingaggio del giocatore che in bianconero guadagna circa 3,8 milioni di euro. Troppi per la Roma. Amauri dovrebbe tagliarsi l'ingaggio e soprattutto fare alcune scelte.
Ovviamente si tratta di indiscrezioni, sulla base delle quali però si riflette per capire quale aria stia vivendo il calciatore nel prendere la decisione.
La Juve di Conte si rafforza e studia da grande, realizzando un mix fra forza atletica e qualità calcistica. Con queste due pedine il puzzle potrebbe essere davvero completo.