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sabato 5 gennaio 2013

Lippi a Sky: "Questa Juve è affamata come la mia e come quelle di Capello e Trap. Conte ha riportato juventinità. Tornare in Italia? Ormai ho un marchio. Dirigente bianconero? Accostamento vero, ma..."


Su Sky Sport hanno mandato in onda altre dichiarazioni di Marcello Lippi, intervistato dal giornalista Alessandro Alciato. Ecco le dichiarazioni del tecnico del Guangzhou Evergrande, trascritte da TuttoJuve.com:
La Juventus è tornata...
"E' ritornata la solita Juventus, la squadra con grandissime motivazioni, grande determinazione, fame, con grande fame di vittorie. Come la Juve di Lippi, come la Juve di Capello, come la Juve di Trapattoni. E' come le Juve vincenti. Conte ha dimostrato di avere una juventinità. La voglia di riappropriarsi della juventinità, era questo che voleva l'ambiente. E lui ce l'ha, è stato il capitano della grande Juve, di una delle grandi Juventus, è stato un esempio sul campo, è stato bravo anche a trasmettere i principi tecnico-tattici e di organizzazione di gioco, perchè questa Juve non è soltanto cuore, determinazione e grinta, ma è anche organizzazione di gioco, sia nella fase difensiva, sia nella fase di costruzione. Il ritorno ad essere fuoriclasse di Gigi, che dopo l'anno dell'infortunio è ritornato ad essere un fuoriclasse, l'acquisto di Pirlo che è stata determinante e poi l'esplosione definitiva di giocatori come Marchisio che è diventato uno dei migliori centrocampisti del mondo e di Chiellini che è terzino sinistro, centro-sinistra, difesa a tre, difesa a quattro, è uno dei grandi delle difese mondiali".
L'addio di Del Piero?
"Nella storia della Juve sono andati via grandissimi campioni, per tornare alla mia epoca, andò via Zidane...grandi giocatori. Del Piero è qualcosa di più di tutti questi nella storia della Juve, perchè Del Piero è stato la Juve nel mondo; quando si parlava di Juve, la prima parola che veniva in mente era Del Piero; quando si parlava di Del Piero veniva in mente Juventus. Certamente è stato difficile, ma credo che i tifosi se ne siano fatti una ragione. Poi Del Piero ha fatto quello che voleva, fermo restando che lui voleva restare alla Juventus e finire alla Juve; ha fatto però quello che voleva, cioè un'esperienza totalmente diversa".
Possiamo iniziare a scommettere su Marcello Lippi ct della Cina?
"Io credo sia nei loro pensieri, perchè no? Io mi rendo conto di aver già cominciato a conoscere questo tipo di calcio, conosco i giocatori di tutte le altre squadre, si fa presto a conoscere la realtà nella quale si lavora. E immagino che tra due anni sarà molto molto più chiara la situazione. Questa potrebbe essere una soluzione".
Ritornare in Italia?
"Io ho detto no, ma non perchè.... l'Italia è la mia Nazione, ho nostalgia dell'Italia, degli amici, della famiglia, di tutto quello a cui sono legato, ma il lavoro che dovevo fare in Italia l'ho già fatto. Poi io ho un marchio in Italia. Adesso vado a Roma, vado a Firenze...juventino qua, juventino là, perciò quelo che doveva in Italia io l'ho fatto".
A meno che la Juventus, un giorno, le dica: "Vieni a fare il dirigente"...
"Quello è un accostamento che è già stato fatto in passato, molto forte e molto vero, però non si è concretizzato".
Fare pace con Zeman?
"E' un allenatore che ha le sue caratteristiche, alcune positive, altre meno, non ho bisogno di far pace con nessuno e di litigare con nessuno".
Perchè non hai convocato Balotelli al mondiale?
"Non ritenevo Balotelli meritevole di essere convocato in Nazionale tre anni fa, perchè dicevo: questo non giocava nella sua squadra, lo mettono in castigo, va in Under 21 e fa casino...qual è  il motivo per cui deve essere premiato per venire in Nazionale? Era questo il mio intendimento. Però, certamente, questo è un giocatore che fa parte del futuro della Nazionale".
Il rapporto con Cassano?
"Io ho avuto un buon rapporto con Cassano. E lui credo che abbia apprezzato anche alcuni miei atteggiamenti, credo, mi è stato riferito".
L'esempio che Balotelli non deve seguire è proprio Cassano? Non deve rifare gli errori che ha fatto Cassano per diventare un grande giocatore?
"Non è che non deve rifare, ma dopo averne fatti uno-due-tre-quattro-cinque, poi basta; devi capire che devi sfruttare tutte le grandi doti che madre natura ti ha regalato e non capita a tutti".

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