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lunedì 26 dicembre 2011

L'ultimo anno del capitano


Succede anche che grandi campioni e bandiere universalmente riconosciute da tifosi e avversari si lascino “male” con le loro squadre storiche. Come due fidanzati che, dopo essersi amati così intensamente, non vogliono rassegnarsi all’idea che la loro relazione è finita. E tirando troppo la corda, appunto, la spezzano.

Se è successo tre anni fa in occasione dell’addio al calcio di Paolo Maldini, 25 anni di fedeltà al Milan e una lista di trofei vinti che è persino superfluo ricordare, per poi vedersi contestato dalla curva Sud dei tifosi rossoneri nell’ultimo giro di campo, figuriamoci cosa stanno vivendo adesso Alessandro Del Piero alla Juventus e Francesco Totti alla Roma.

Anche loro bandiere quasi generazionali delle loro squadre (entrambi hanno esordito nel ’94 e non hanno mai cambiato casacca) e figure mitologiche per i tifosi, si stanno avviando sul viale del tramonto. La carta d’identità inizia a pesare ma la voglia di giocare rimane. Fin qui, non ci sarebbero problemi. Bisogna però fare i conti con le “fidanzate”, che non sono i tifosi, sempre fedeli e romanticamente legati al mito, ma le società, che devono far fronte ai costi d’ingaggio e al necessario ringiovanimento della squadra.

Nel caso di Maldini questo problema non si presentò, anzi furono vecchi rancori con un gruppo di tifosi a rompere l’incantesimo e a rendere amaro un addio che meritava ben altro tributo.

Nel caso di Del Piero invece la situazione è esattamente questa: ancora ben voluto dai fans, ma di fatto silurato dal presidente Andrea Agnelli che poco elegantemente ad inizio stagione ha messo i puntini sulle “i”: “Grande Alex, grazie di tutto, ma forse è meglio che questa sia la tua ultima stagione”. E’ il suo ultimo anno alla Juventus, questo si sa, e gli spazi che gli ha concesso Conte sono stati davvero pochi, tanto da far pensare ad un addio in toni dimessi, ma chi lo conosce sa che Alessandro Del Piero ha sette vite come i gatti. Mai darlo per sconfitto. Ne ha dato prova nel modo in cui è riuscito a lasciarsi alle spalle un tremendo infortunio, lo ha confermato al mondiale tedesco e ne ha dato ennesima riprova trascinando i suoi a suon di gol, prima in serie B e poi al ritorno in A, due volte re dei cannonieri. Il capitano manda un messaggio chiaro e forte al tecnico, in occasione della partita amichevole con l’Olympia Agnonese. Risultato finale 4-0, poker interamente firmato proprio da Pinturicchio, che è sceso in campo insieme alle seconde linee bianconere. Un ambiente non suo, ma che ha dimostrato di non temere. Del Piero non ha ancora gettato la spugna, vuole riprendersi la Juve e non se ne andrà in punta di piedi, Conte lo tenga presente.

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